Sembra potersi concretizzare il possibile rinvio dell’obbligo per le imprese di assicurarsi contro le catastrofi naturali. Dopo il pressing degli ultimi giorni per spostare l’imminente scadenza del 31 marzo, il dossier è sul tavolo dei tecnici del governo, che potrebbero incontrare a breve imprese e assicurazioni.
A proporre la proroga dei termini dell’entrata in vigore dell’obbligo è un emendamento di Fratelli d’Italia presentato al decreto Bollette.
In base alle dichiarazioni la proroga ha l’obiettivo di consentire il superamento dell’emergenza energetica senza ulteriori oneri per le imprese.
La presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, ha già dichiarato che i costi delle polizze catastrofali sono insostenibili per le piccole imprese, ed è proprio questo l’ostacolo principale da superare. In una fase di profonda incertezza economica caratterizzata da aumento dei costi energetici e inflazione, sostenere il peso di polizze che possono arrivare anche a 12.000 euro l’anno sembra essere molto difficile e potrebbe anche costringere le imprese alla chiusura con perdita di posti di lavoro e fatturato.
Proprio per questo la proroga consente di avere tempo per studiare la migliore soluzione anche dal punto di vista economico, ad esempio permette di fare diversi preventivi e consente alle compagnie di assicurazione di studiare pacchetti di offerte che possano venire incontro alle esigenze delle imprese.
L’invito al Governo è quello di prevedere anche incentivi fiscali per le imprese che stipulano le polizze.
Come dichiara Simone Gamberini, presidente nazionale di Legacoop, “Il problema va affrontato, ma ci sembra che oggi, per come si sta costruendo questo mercato potenziale dell’assicurazione catastrofale, tutti i costi rischiano così di ricadere sulle imprese, soprattutto quelle più esposte ai rischi. Pensiamo anche alle piccole aziende, che spesso non sono nelle condizioni di gestire polizze assicurative molto rilevanti”.
Confindustria aveva chiesto una proroga di almeno tre mesi. «È vero che alla base dell’obbligo c’è la necessità di garantire il principio di mutualità», aveva detto al Sole 24 Ore Angelo Camilli, vicepresidente dell’associazione con delega al credito, alla finanza e al fisco: «Se tutte le imprese stipulano le polizze si ridurranno i premi assicurativi e saranno sostenibili anche per le aziende maggiormente esposte al rischio». Tuttavia secondo Confindustria le condizioni in cui è previsto che l’obbligo entri in vigore espongono le imprese al rischio di pagare premi assicurativi molto alti, anche di decine di migliaia di euro, che per le aziende più piccole possono essere proibitivi. «In questo caso avremmo bisogno di conoscere quanto possono incidere i costi delle misure di messa in sicurezza che la compagnia assicurativa può chiedere all’impresa per mitigare i rischi», aveva detto sempre Camilli.
Anche altre organizzazioni, come Confcommercio, Confartigianato e Unimpresa avevano fatto obiezioni simili, per quanto l’obbligo fosse già stato rinviato di tre mesi.
In attesa della decisione del Governo, l’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici ha dichiarato di essere pronta, assicurando tramite le parole del presidente Giovanni Liverani che i prezzi scenderanno “in poco tempo”. Inoltre aggiunge, “Noi siamo pronti a partire. Per le piccole realtà abbiamo già costituito il pool cat nat, ossia un consorzio tra imprese molto agile. È una soluzione flessibile che si adatta alle esigenze e che permette di accedere a coperture assicurative altrimenti non avvicinabili.”